Esiste un pensiero comune secondo cui ognuno di noi vibra a una certa frequenza.
Non si può spiegare razionalmente e scientificamente è difficile da definire. Ma quella cosa che ci aumenta il battito cardiaco, la sudorazione, i pensieri o comunque porta ad una alterazione fisiologica…esiste! E noi oggi la chiamiamo vibrazione.
Ognuno vibra a modo suo, nella sua unicità ed autenticità.
Cosa ci rende unici? Sicuramente la componente cromosomica ed in più quella ambientale, intrecciata con i nostri vissuti, le nostre esperienze, la nostra famiglia d’origine, i nostri successi, i nostri fallimenti, l’amore che abbiamo dato e quello che non abbiamo ricevuto.
D’altra parte, però, la nostra unicità è dettata anche da qualcosa che abbiamo dentro. Qualcosa che non si trova in superficie, né appena sotto, ma in profondità. Il nostro essere più autentico, le nostre emozioni, il nostro dolore, tutto ciò che ci ha graffiato o accarezzato e ancora portiamo dentro, magari in un angolo dimenticato.
A me piace pensare che dentro di noi, da qualche parte tra il cuore e il cervello, ci siano delle corde.
Come quelle di una chitarra. Corde che quando siamo bambini vibrano forti e senza freni inibitori, totalmente in preda alle pulsioni, ma che da adulti facciamo sempre più fatica a suonare, reprimiamo al punto che per molti non emettono più alcun suono. Perdendo qualsiasi tipo di sonorità. E quando non le senti più suonare, o eviti di sentire per paura del giudizio, quando non riesci più a udirne il suono, dimentichi completamente chi sei e qual è la direzione della tua felicità.
L’importanza di ascoltarsi
Per questo diventa determinante ascoltarsi, seguire le proprie sensazioni e a volte lottare per esse.
Non sempre verranno comprese o sostenute da chi ci sta accanto. Diventa importante quindi imparare a riconoscerle, dare loro il valore effettivo che hanno, attribuire loro il peso effettivo che possono avere per la nostra vita e saperle comunicare in modo funzionale.
Anche per la scelta scolastica le “vibrazioni” possono essere dei buoni segnali per una scelta autentica, consapevole e felice. Per questi motivi vale la pena ascoltarle e lasciare loro lo spazio che meritano, dando loro voce. Troppo spesso infatti le scelte scolastiche sono fatte in funzione d’altro. E per altro si intende altre persone che scelgono per noi, influenze di compagni e insegnanti o poca autostima. L’abitudine a sentire e ad ascoltarsi senza giudizio merita quindi di essere allenata e sostenuta per favorire serenità e scelte felici e consapevoli.
Ascoltarsi sì, ma come?
Un’attività utile per favorire la capacità di sapersi ascoltare e quindi amplificare la possibilità di vibrare di fronte a cose in sintonia con noi, è quella di riconoscere le emozioni che viviamo, dando loro un nome.
Questa attività là si può fare ogni sera prima di chiudere gli occhi per dormire, scrivendo su un pezzo di carta, un diario o sulle note del telefono due emozioni che durante la giornata abbiamo provato e ricordare a cosa fossero legate. Questo deve essere fatto eliminando ogni pensiero giudicante intrusivo ma con estrema onestà, in primis verso se stessi. Inizialmente potrebbero esserci dellefatiche, ma sarà proprio il contatto con noi stessi e la confidenza che aumenterà a permettere una maggiore facilità nel riconoscere le emozioni che viviamo e a metterle nero su bianco.
Abbiate il coraggio di vibrare, di farvi pervadere dalle sensazioni che vi scaldano il cuore, liberano i pensieri e scompigliano la pancia. Non temete di percorrere la strada che siete destinati a percorrere.
Davide Sorbello – Psicologo e Tutor