La Scuola Professionale “Don Bosco” a Conegliano offre la possibilità ai ragazzi in possesso di una qualifica di frequentare un quarto anno in “Tecnico commerciale delle vendite” o “Tecnico dei servizi logistici”. Il percorso è rivolto ai giovani di età compresa tra i 17 e i 25 anni che hanno ottenuto la qualifica triennale di “Operatore ai servizi di vendita” o “Operatore dei sistemi e dei servizi logistici”. Da quest’anno, inoltre, è possibile accedere anche avendo conseguito una qualifica nel settore amministrativo segretariale.
Abbiamo intervistato un formatore del corso, un allievo che si è appena qualificato e la titolare di un punto vendita che ha ospitato una studentessa durante l’esperienza di apprendistato di I livello.
ALESSANDRO CANCIAN – FORMATORE DEL CORSO
Fai una breve presentazione di te.
Sono Alessandro Cancian, titolare di Calzoleria Cancian e formatore al quarto anno presso CIOFS/FP VENETO “Don Bosco” di Conegliano.
Cosa insegni?
Insegno materie professionalizzanti, quindi in linea con le competenze maturate negli anni di esperienza in negozio: gestione del processo di vendita assistita, progettazione del Piano commerciale, organizzazione del processo di vendita assistita in ambito web, tecniche di vendita assistita. Queste discipline permettono non solo di imparare strategie per essere esecutivi nel mondo delle vendite, ma anche di cominciare ad essere dei veri e propri imprenditori che organizzano il proprio lavoro e quello altrui.
Cosa ti ha spinto ad accettare l’incarico alla Scuola di Formazione professionale “Don Bosco”?
Conoscevo già la realtà della Scuola “Don Bosco” perché negli ultimi anni ho spesso ospitato i ragazzi in stage. Credo che la collaborazione tra scuola e mondo del lavoro sia fondamentale, ancor di più nel caso di una scuola professionale che prepara i giovani all’inserimento lavorativo. Il mercato oggi è costantemente alla ricerca di figure “pratiche” e penso che il compito di noi professionisti esterni sia anche quello di stimolare e supportare lo sviluppo personale e professionale dei giovani.
Ritieni che insegnare abbia arricchito la tua professionalità?
Insegnare ai ragazzi ti spinge a prepararti nella maniera più efficiente ed efficace possibile al fine di tramandare le conoscenze e le abilità alle nuove generazioni di lavoratori anche in funzione della salvaguardia del piccolo negozio specializzato, situato nel centro storico del paese. Insegnare è stato, e continua ad essere per me, uno stimolo forte alla crescita sia personale che professionale.
In quale modo ritieni che l’intervento di un professionista come formatore possa essere proficuo per i ragazzi che frequentano il quarto anno?
Un docente esterno, che proviene direttamente dal settore delle vendite, permette ai ragazzi di conoscere con prezioso anticipo la realtà che li attenderà una volta conclusi gli studi. Questo incontro tra realtà scolastica e mondo esterno arricchisce il bagaglio formativo dei giovani, che viene quindi integrato con esperienze e tecniche ricavate direttamente dall’esperienza lavorativa. Non ultimo, credo nell’importanza di trasmettere la passione per il proprio lavoro per motivarli e spingerli a fare sempre di più.
RICCARDO ALLINI – ALLIEVO QUALIFICATO QUARTO ANNO
Fai una breve presentazione di te.
Mi chiamo Riccardo Allini, classe 2003, e ho frequentato con successo il quarto anno di “Tecnico dei servizi logistici”.
Riccardo, vuoi raccontarci perché hai scelto di fare il quarto anno?
Possiamo dire che il quarto anno rappresenta un po’ la “ciliegina sulla torta”, ovvero l’ultimo step del percorso formativo, che ti dà “quel qualcosa in piú” per essere davvero pronto ad affrontare il mondo del lavoro.
Cosa ti ha dato in più quest’anno di formazione rispetto al terzo anno?
Se guardo indietro al mio percorso, mi accorgo che sono maturato sia sotto l’aspetto personale che lavorativo: in particolare ho imparato a relazionarmi e socializzare con le persone più grandi di me in azienda e a rivolgermi a loro nella maniera più opportuna.
Come si è svolto il tuo apprendistato e quali sono le differenze che hai notato anche rispetto agli stage degli anni scorsi?
L’esperienza lavorativa di quarto anno copre un arco di tempo più lungo, che permette innanzitutto di integrarsi all’interno dell’azienda e di conoscere meglio le dinamiche aziendali. L’esperienza di apprendistato di I livello l’ho vissuta all’interno della stessa azienda dove avevo già svolto gli stage di classe seconda e terza. Mi sono integrato bene nell’ambiente, conoscevo già i colleghi e le mansioni principali. Per questo motivo durante l’apprendistato ho potuto svolgere in autonomia alcuni compiti che prima avevo solo visto in affiancamento. Ho vissuto direttamente sulla mia pelle come lo sperimentare e mettere in pratica sul posto di lavoro ciò che studi a scuola ti rende molto più sicuro.
Consiglieresti il quarto anno ad un tuo amico oppure a qualcuno che abbia fatto un percorso simile?
Sicuramente consiglierei il quarto anno. I formatori ti accompagnano e ti preparano al meglio per entrare nel mondo del lavoro. Mi sembra un’ottima conclusione di un percorso professionale…sapendo che la formazione è continua!
MANUELA MARIN – TITOLARE AZIENDA XÒ
Fai una breve presentazione di te.
Sono Manuela Marin, titolare dell’azienda Xò di Vittorio Veneto, negozio di abbigliamento e articoli per la casa. Quest’anno, come da vari anni, ho ospitato Awa, una ragazza della Scuola Professionale “Don Bosco” in un percorso di apprendistato di I livello.
Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta di avere una ragazza in apprendistato nel tuo punto vendita?
La mia intenzione è quella di dare l’opportunità alle giovani studentesse di fare esperienza diretta sul campo di ciò che hanno studiato. Il contatto diretto con il titolare, con i clienti e con i fornitori, infatti, è sicuramente un momento di crescita personale e professionale. Un negozio consente anche di apprezzare e confrontare dal vivo le varie categorie merceologiche studiate a scuola.
Secondo la tua esperienza quali mansioni e competenze dovrebbe possedere un tirocinante per operare efficientemente all’interno di un punto vendita?
Non saprei. Penso che il valore aggiunto siano l’educazione, il desiderio di imparare e l’umiltà di accogliere un richiamo o una sottolineatura di miglioramento. Personalmente accolgo nella mia azienda ragazze che sognano di diventare responsabili di un punto vendita, capaci di pianificare e realizzare attività per la promozione dell’azienda. Per questo motivo le affianco insegnando loro ad avere uno sguardo aperto a 360°.
Quali sono le competenze che una ragazza dovrebbe avere per essere una buona responsabile del punto vendita?
Una giovane dovrebbe essere intraprendente e capace di sacrificio, dovrebbe avere sogni da coltivare e grande desiderio di imparare, dovrebbe essere curiosa e capace di relazionarsi con il mondo degli adulti. Un ulteriore aspetto potrebbe essere quello di possedere un buon equilibrio tra efficacia ed efficienza. Per quanto riguarda il mio settore merceologico è fondamentale una conoscenza tecnica delle fibre tessili, soprattutto della provenienza e delle caratteristiche di lavaggio e manutenzione, così da essere sempre competenti e professionali davanti alle richieste della clientela, che è sempre più esigente e preparata!