Il progetto Vaccine cofinanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea nasce come risposta alle sfide dell’era covid, che hanno fatto emergere la vulnerabilità degli strumenti digitali come unica soluzione didattica, ma ne hanno rivelato anche le potenzialità in supporto alla didattica tradizionale.
Nella scorso incontro dedicato al progetto, i docenti hanno approfondito le metodologie di didattica ibrida, confrontando la propria esperienza con quella degli altri docenti partecipanti. Nel corso dello stesso appuntamento erano stati progettati i questionari e le interviste necessarie a raccogliere i dati della ricerca sul campo.
Il contributo italiano nel progetto ha previsto proprio il coinvolgimento di due classi della nostra Scuola della Formazione Professionale Don Bosco di Conegliano per poter tracciare il livello di prontezza tecnologica alle sfide del digitale. Il 18 ottobre scorso si è svolto nella nostra scuola un workshop dedicato alla restituzione dei risultati dei questionari somministrati ai nostri studenti e docenti per conoscere il livello di competenze possedute per la gestione di ambienti di apprendimento ibridi e inclusivi. La ricerca ha coinvolto la direttrice, tre docenti e 37 studenti appartenenti a due classi dell’indirizzo Operatori ai servizi di vendita e Operatori dei sistemi e dei servizi logistici.
È stata un’occasione di confronto e crescita che ci ha permesso di comprendere qual è il livello di competenze pedagogiche, digitali e relazionali del gruppo. Questo ritorno è per noi un punto di partenza per valutare come rendere efficaci gli ambienti di apprendimento ibridi, con particolare attenzione all’inclusione degli studenti più fragili.
I risultati dei questionari
Il momento che riteniamo di maggiore interesse è nato però dopo la presentazione dei risultati dei questionari. Tra insegnanti e studenti è iniziato un confronto attivo e fruttuoso che ha portato alla luce alcune questioni importanti:
- l’uso del digitale/virtuale è stimolante e motivante per gli studenti, nella misura in cui favorisce una modalità attiva, partecipativa e anche divertente per apprendere; in caso contrario rischia di essere elemento di distrazione o addirittura di impedimento all’apprendimento;
- gli ambienti ibridi funzionano maggiormente quando si ha la possibilità di lavorare con piccoli gruppi di studenti: con classi numerose diventa spesso ingestibile da parte dell’insegnante;
- per gli insegnanti è fondamentale poter godere di un supporto di orientamento nella scelta degli strumenti didattici digitali da utilizzare, in relazione agli obiettivi specifici e, soprattutto, per favorire l’inclusione degli allievi più fragili;
- l’organizzazione formativa deve investire per questo sia in formazione per gli insegnanti che in investimento strutturale innovativo.
Se interessati a scoprire di più su questo progetto e sui risultati emersi, vi invitiamo a l’approfondimento dedicato al progetto svolto da ISRE: https://www.isre.it/2022/11/06/workshop-al- ciofs-don-bosco-di-conegliano-progetto-vaccine-erasmus/