Oggi abbiamo avuto a che fare con capre, divani e buone scarpe!

Queste tre cose così diverse possono avere qualcosa in comune e possono in qualche modo c’entrare con ciascuno di noi?!Ebbene sì!

Abbiamo infatti scoperto che i muscoli delle capre, quando queste avvertono il pericolo e hanno paura, si paralizzano rendendole divertenti a noi che le osserviamo inconsapevoli però del dolore che esse provano.

Non c’è troppa differenza con noi. Quando la vita si fa un po’ pesante e noioisa, quando non abbiamo il coraggio di affrontarla o quando le fatiche e gli impegni ci sembrano troppo grandi per noi, ci capita di paralizzarci nel divano e accontentarci di vivacchiare e di lasciar passare il tempo nel disimpegno, perdendo così tutte quelle occasioni per farci protagonisti della nostra stessa vita.

Ci è venuto quindi in aiuto Papa Francesco, nel suo discorso ai giovani tenuto durante la veglia a Cracovia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù del 2016.

Diceva in quell’occasione: “Cari giovani, nella vita c’è una paralisi pericolosa e spesso difficile da identificare, e che ci costa molto riconoscere. Mi piace chiamarla la paralisi che nasce quando si confonde la FELICITÀ con un DIVANO! Sì, credere che per essere felici abbiamo bisogno di un buon divano. Un divano che ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri. Un divano, come quelli che ci sono adesso, moderni, con massaggi per dormire inclusi, che ci garantiscano ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi e passare ore di fronte al computer. Un divano contro ogni tipo di dolore e timore. Un divano che ci faccia stare chiusi in casa senza affaticarci né preoccuparci.

Ma la verità è un’altra: non siamo venuti al mondo per “vegetare”, per passarcela comodamente, per fare della vita un divano che ci addormenti; al contrario, siamo venuti per un’altra cosa, per lasciare un’impronta. E’ molto triste passare nella vita senza lasciare un’impronta.
Ma quando scegliamo la comodità, confondendo la felicità con il consumare, allora il prezzo che paghiamo è molto ma molto caro: perdiamo la libertà. Non siamo liberi di lasciare un’impronta. Perdiamo la libertà. Questo è il prezzo. E c’è tanta gente che vuole che i giovani non siano liberi; c’è tanta gente che non vi vuole bene, che vi vuole intontiti, imbambolati, addormentati, ma mai liberi. No, questo no! Dobbiamo difendere la nostra libertà!

Il tempo che oggi stiamo vivendo non ha bisogno di giovani-divano ma di giovani con le scarpe, meglio ancora, con gli scarponi ai piedi, con le running. Questo tempo accetta solo giocatori titolari in campo, non c’è posto per riserve.
Il mondo di oggi vi chiede di essere protagonisti della storia
perché la vita è bella – sempre che vogliamo viverla, sempre che vogliamo lasciare un’impronta. La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro. No! Noi dobbiamo decidere il nostro futuro, voi il vostro futuro!

 

E tu? Vuoi scendere in campo o restare in panchina?